Stadio Flaminio, progetto Lazio. Le nuove immagini del sogno biancoceleste: nel dossier sui lavori di restauro, acciaio e copertura.

I primi dettagli concreti su come potrebbe evolversi lo storico Stadio Flaminio

Dodici giorni dopo la presentazione del dossier di SS Lazio sul Flaminio al Comune di Roma, emergono i primi dettagli, forse i più affascinanti, su come potrebbe trasformarsi lo stadio progettato negli anni ’60 da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi di Roma, qualora la proposta ottenesse l’approvazione.

DUE STADI IN UNO

Come sottolineato più volte dal proprietario, il senatore Claudio Lotito, il progetto della Lazio è profondamente diverso da quello presentato dal gruppo di aziende che include Roma Nuoto. Quest’ultimo prevede un ruolo marginale per il calcio, concentrandosi principalmente sulle squadre femminili di alto livello e sulle formazioni maschili under 21, con una capienza di 7.500 posti, destinando il resto ad altri sport. La proposta della Lazio, invece, potenzia la vocazione calcistica al centro del disegno originale di Nervi.

Per realizzare questa visione, il progetto immagina “due stadi in uno”: la struttura originale in cemento armato e, sopra di essa, uno stadio sospeso realizzato con tecnologia in acciaio. Questa struttura superiore comprenderà un grande anello aggiuntivo e una copertura. Il concetto ricorda in parte gli ampliamenti realizzati al San Siro di Milano, dove la struttura originale è rimasta intatta e sono stati aggiunti anelli superiori supportati da telai esterni simili a staffe.

LO STADIO FRANCHI

Gli architetti del progetto della Lazio—Archea Associati di Firenze, guidati da Marco Casamonti, docente di architettura a Genova—vantano una vasta esperienza nella progettazione di stadi e altre opere civili. Tra i loro lavori figurano lo stadio di Tirana, dove la Roma ha vinto la finale di Conference League, considerato un gioiello, oltre alla Dacia Arena (oggi Bluenergy Stadium) di Udine e al Viola Park di Firenze.

Analizzando lo Stadio Franchi, un’altra grande opera di Pier Luigi Nervi, sono emerse una serie di idee per possibili espansioni, alcune delle quali erano già state previste dallo stesso Nervi. Non è un caso che Lotito affermi spesso: “È come se Nervi avesse già progettato l’espansione del Flaminio.”

L’anello originale sarà restaurato e riqualificato, affrontando il degrado strutturale dovuto all’età (70 anni è la durata stimata del cemento armato), alle pesanti infiltrazioni d’acqua e alla totale mancanza di manutenzione dal 2012. Questo restauro sarà completato dalla copertura, che non solo gioverà agli spettatori, ma proteggerà anche la struttura originale del Flaminio e fungerà da elemento fonoassorbente, cruciale vista la vicinanza con le aree residenziali.

UTILIZZO QUOTIDIANO

Uno degli aspetti più interessanti del progetto della Lazio è la possibilità di utilizzare il Flaminio quotidianamente e non solo durante le partite. Ristoranti, negozi, palestre, uffici e spazi dedicati alla vitalità del quartiere potrebbero essere combinati con un’offerta culturale ampliata, sfruttando la vicinanza al centro musicale di Santa Cecilia, magari ospitando concerti pop e rock.

SICUREZZA

In una conversazione con la stampa successiva alla presentazione del 13 dicembre al Comune, Lotito ha menzionato la possibile creazione di una zona a traffico limitato (ZTL) per i giorni di partita, come soluzione alla carenza di parcheggi. Progettato come un teatro, il nuovo stadio sarebbe accessibile solo con mezzi pubblici, evitando il ricorso a veicoli privati che necessiterebbero di parcheggi e causerebbero congestioni urbane durante le partite.

Le recinzioni dello stadio rispetteranno le normative di sicurezza per eventi pubblici, ma saranno modellate su quelle dell’Acquario di Genova. Resteranno aperte nei giorni feriali e saranno chiuse solo durante le partite, con accesso consentito esclusivamente tramite tornelli e aree di pre-filtraggio.